martedì 5 agosto 2008

Nei sotterranei con i giovani


 5 agosto 2008

Nei sotterranei con i giovani

Cittadini e forestieri si sono riversati nel centro antico della città e guidati da volontari hanno potuto ammirare grotte, tunnel, pozzi, camminamenti nascosti
MASSAFRA - Visite guidate ed il suono della fisarmonica per far rivivere il Centro storico. Le manifestazioni "Massafra Sotto & Sopra", a cura dall’associazione culturale "Terra di Puglia" con il patrocinio del Comune di Massafra, e "Fisarmoniche tra i vicoli", nell’ambito del 7° Festival Internazionale della Fisarmonica, organizzato dal Centro stabile di arte e cultura Agorà, in collaborazione con il Comune di Massafra, la Provincia di Taranto e la Regione Puglia, entrambe inserite nel cartellone "MassafraEstate 2008", hanno attirato l’attenzione di cittadini e forestieri che, nei giorni scorsi, si sono riversati nel Centro antico della città.

Esperti e studiosi di "Terra di Puglia", affiancati da giovani volontari, hanno consentito ai visitatori di venire a contatto con l’affascinante mondo senza luce, ricco di grotte, gallerie, abitazioni ipogee, tunnel, pozzi, cisterne e camminamenti, che caratterizza la "Massafra sotterranea", guidandoli nei sotterranei di Palazzo di Città e del Convento di San Benedetto, di salire sulla Torre dell’Orologio, e di ammirare più da vicino il Convento di San Benedetto (coro ligneo) e la cupola di San Lorenzo. Un successo assicurato. Quasi quattrocento i partecipanti ai primi due appuntamenti in programma.

Degni di nota, lo stupore e la meraviglia dei massafresi che, anche quest’anno, si sono riscoperti "turisti nella propria città", e l’entusiasmo dei turisti, tra i quali siciliani, leccesi, torinesi e friulani, ma anche famiglie provenienti dai paesi vicini. "È una città incantevole - non ha esitato a dichiarare una coppia di forestieri proveniente da Novara, in vacanza a Castellaneta Marina - ricca di tante bellezze storico-artistiche. Per valorizzarle maggiormente ed attrarre turisti, dovreste entrare in rete con gli altri Comuni vicini e, soprattutto, con le località marine e le strutture ricettive".

Riguardo al lavoro svolto dai volontari dell’associazione, che hanno destinato un po’ del loro tempo libero alla pulitura e al recupero dei siti sotterranei, in alcuni punti ricettacolo di rifiuti, al fine di renderli fruibili, una turista ha sottolineato: "È raro vedere un gruppo di giovani che si interessano al loro paese, impegnandosi nella valorizzazione dei suoi posti più belli".

Entriamo anche noi, assieme al gruppo di visitatori, nel sotterraneo del Monastero di San Benedetto al quale si accede, come ci spiega il prof. Mino Mottolese, "attraverso una scalinata in pietra, parzialmente occupata da tufi ammucchiati su un lato, che conduce dapprima in un pianerottolo dove sono accatastate varie tavole stuccate e decorate, residue degli ornamenti del coro ligneo dell’antico e ormai distrutto Convento di S. Rocco, e poi in un grande vano piramidale delle dimensioni sul fondo di circa 12x12 m e alto circa 15 m.

Sul lato ovest, protetta da un muretto alto circa 2m, è presente una cisterna cavata nel tufo e profonda circa 3 m ancora piena d’acqua, che ha ricevuto per anni le acque di scarico di una pescheria. Questa cisterna era in origine la "neviera" annessa al Monastero, di cui parla Espedito Jacovelli. La gran grande piramide ha le stesse caratteristiche dell’altra limitrofa, sotto la Torre dell’Orologio: stessa forma, dimensioni leggermente inferiori, stessa finitura delle pareti, probabilmente costruita dalle stesse maestranze. Essa fu usata come cava di tufi in sotterraneo.

Su tre lati perimetrali della base, il deposito ospita tre binari di appoggio di botti, in roccia tufacea risparmiata dallo scavo, larghe circa 50 cm, con un canaletto centrale per il lavaggio delle botti. Costruito come accessorio del Monastero delle benedettine, il vano era adibito a deposito di derrate alimentari, di acqua e di vino per la comunità monastica femminile e, soprattutto, per i gli ospiti del monastero, le orfanelle, gli anziani e i derelitti".

Brillante anche la manifestazione dell’ "Agorà", un vero e proprio "viaggio" musicale nei luoghi più incantevoli del Centro storico, che ha ospitato mini-concerti di fisarmonicisti italiani e gruppi musicali, in otto postazioni prescelte: piazza Garibaldi, "Taranta & Province Ensamble" (tarantelle, pizziche e tammurriate); scala Fanelli, Giuliano Cameli (popolare italiano); Vico Mancieri, Claudio Di Muzio (popolare italiano); San Toma, Bruno Duranti (popolare italiano); Belvedere via Muro, Corrado Medioli (liscio d’ascolto); sagrato Santuario di Gesù Bambino, Duo Urgesi (liscio ballabile); Corte Dante Alighieri, Gervasio Marcosignori (classico); Sagrato Duomo San Lorenzo, Marco Polidori (classico-leggero).

Il suono degli strumenti ha reso ancora più magica l’atmosfera, resa già suggestiva dallo scenario offerto dalla Città vecchia, caratterizzata da vie, viuzze, archi, scalinate, vicinanze, casette bianche, corti e vicoli, che hanno risvegliato i ricordi nei più anziani e suscitato la sete di conoscenza nei più giovani. Alla rassegna, è stato anche abbinato il concorso fotografico a premi "Centro storico in …Festival. L’habitat, gli artisti, il pubblico", un’occasione in più per conoscere ed apprezzare i suggestivi scorci del Borgo antico e favorire il connubio musica-bellezze del territorio, obiettivo primario dell’evento musicale.

Presente alle manifestazioni, l’assessore al Risanamento del Centro storico, Maurizio Ludovico, che ha affermato: “Il fatto che l’80% degli eventi del cartellone estivo ricada nel Centro storico risponde ad una precisa volontà politica dell’Amministrazione comunale, un progetto di rigenerazione della città vecchia, avviato due anni fa. Un progetto che si articola su tre aspetti: recupero edilizio, viabilità e sviluppo delle attività commerciali. Un’idea di aggregazione sociale, partecipazione e condivisione degli obiettivi dell’Amministrazione con i cittadini che abitano il Centro antico".

Intanto, secondo quanto riferitoci dall’assessore, si attende l’esito della presentazione della domanda di finanziamento dei Pirp, Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie, sulla quale la Regione Puglia non si è ancora espressa. Aggiudicarselo, significherebbe riqualificare ancor di più il Centro storico.

Francesca Piccolo [Corriere del Giorno]

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