16 luglio 2008
Adi, realtà in quattro paesi
Ieri
firmato il protocollo d’intesa fra i Comuni dell’Ambito territoriale 2,
cioè Massafra, Mottola, Palagiano e Statte per l’assistenza domiciliare
agli anziani
Comuni di Massafra, Statte, Mottola e Palagiano, il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, finalizzato al potenziamento dei servizi sanitari e socio-sanitari erogati nel territorio dell’Ambito Territoriale n. 2 e al miglioramento complessivo delle condizioni e della qualità di vita delle persone anziane e disabili.
Comuni di Massafra, Statte, Mottola e Palagiano, il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, finalizzato al potenziamento dei servizi sanitari e socio-sanitari erogati nel territorio dell’Ambito Territoriale n. 2 e al miglioramento complessivo delle condizioni e della qualità di vita delle persone anziane e disabili.
Ieri mattina, a Palazzo De Notaristefani,
dopo la firma del protocollo del regolamento di funzionamento dell’Adi,
si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio
realizzato, con l’attuazione del Piano Sociale di Zona 2007/2008
e secondo le linee di indirizzo stabilite dal Piano Regionale delle
Politiche Sociali, dall’Ufficio di Piano e dal distretto socio-sanitario
dell’Ausl, in collaborazione con le organizzazioni sindacali dei
pensionati Cgil, Cisl e Uil. In rappresentanza dei quattro Comuni, sono
intervenuti i sindaci di Massafra, Martino Tamburrano, di
Mottola, Giovanni Quero, di Statte, Angelo Miccoli, e l’assessore alle
Politiche della Solidarietà e ai Piani Sociali di Zona di Palagiano,
Emiliano Capalbo. Presenti, inoltre, gli assessori alle
Politiche Sociali di Massafra e Mottola, Vita Massaro e Giuseppe
Alberto Tartarelli, e, per il Distretto Socio Sanitario Asl Ta/1, il
dirigente Giuseppe Pirinu. A coordinare i lavori, il dottor Nicola D’Andria.
L’Adi
è rivolta alle persone anziane, disabili, minori a rischio o in
condizioni di non autosufficienza, aventi necessità di assistenza
temporanea o continuativa; a pazienti affetti da
malattie cronico-degenerative in fase stabilizzata, o da patologie acute
trattabili a domicilio, che necessitano dell’assistenza di un’equipe
multiprofessionale; a pazienti oncologici in fase critica e/o terminale.
Il servizio consente di portare al domicilio del paziente servizi di cura e di riabilitazione:
migliorando la qualità della vita dell’utente e della sua famiglia;
evitando l’ospedalizzazione impropria o il ricovero in strutture
residenziali; anticipando le dimissioni tutte le volte che le condizioni
sanitarie e socio ambientali lo permettano. Così facendo, il ricovero
ospedaliero viene sempre più riservato a condizioni patologiche acute
non curabili a domicilio.
"Aggiungiamo un
tassello importante - ha affermato il sindaco Tamburrano – per l’avvio
concreto dei Piani di Zona. Dopo un triennio di difficoltà, abbiamo
ripreso un percorso, grazie alla presenza costante e alla collaborazione
mostrata da tutti i Comuni dell’ambito. Oggi dobbiamo necessariamente
parlare in termini di territorialità, di interazione tra le realtà. Con
l’avvio di questo strumento, sperimentiamo cosa significhi stare
insieme, fare rete. Questo servizio ci porterà ad essere presenti e ad
assistere chi ne ha bisogno, dagli anziani ai minori a rischio
sino ai malati che necessitano di cure presso la propria abitazione. La
speranza è che si passi subito alla fase concreta, per dare un aiuto
maggiore a quelle persone che nella società si sentono emarginate. Le
nuove schede parlano di case famiglia, di abitazioni per gli anziani con
l’integrazione di ambulatori, di infrastrutturazione".
Sul
concetto di territorialità e sulla necessità di far sistema, si è
soffermato anche il primo cittadino di Mottola, Quero, che ha così
conclusoil suo intervento: "Gli esperti dicono che le cure migliori sono quelle che si fanno a casa propria.
Speriamo che chi soffre possa trovare un minimo di sollievo nell’Adi.
Si deve ricorrere all’ospedale nel momento emergenziale". "Non dobbiamo
abbassare la guardia - ha dichiarato il sindaco di Statte, Miccoli,
-Questo è solo un primo passo, che ci deve servire come trampolino di
lancio per il futuro. Stiamo inaugurando una stagione che vede i
singoli Comuni mettersi insieme per fare economia di scala, innalzare
la qualità dei servizi per i cittadini, aggiungere importanti obiettivi
in termini di salute, sicurezza e socialità".
L’assessore alle Politiche Sociali di Palagiano, Capalbo, ha evidenziato: "Quando
ci sono l’impegno e la volontà politica di costruire e operare nel
proprio territorio, i risultati si vedono, e oggi ne abbiamo la
dimostrazione" Al dottor Pirinu è poi toccato fornito i numeri
del servizio: "Tra medici e pediatri – ha spiegato - abbiamo poco più di
60 unità in tutto l’ambito. Gli infermieri sono 4, due attivi in questo
momento, 6 i fisioterapisti dell’Utr, 5 gli operatori sociosanitari,
che si occuperanno della cura e della pulizia della persona, 4 gli
psicologi così come gli assistenti sociali, 8 gli educatori
professionali, e un assistente sociale per la Pua (Porta Unica
d’Accesso)". Dai rappresentanti dei sindacati, soddisfazione ma anche la
richiesta di velocizzare il recupero dei tempi per la prossima
triennalità: "L’attivazione dell’Adi è sicuramente un fatto importante -
ha evidenziato Augusto Bussetti, della sede provinciale Cisl - ma
dobbiamo discutere adesso della prossima triennalità. Abbiamo bisogno di
recuperare 6 mesi di ritardo. Inoltre, affinché l’Adi sia funzionale
vorremmo che i 4 Comuni facciano sistema e pubblicizzino al massimo il
servizio".
"Passiamo dai sistemi sociali fatti a campanile - ha aggiunto Vincenzo Caldarulo - ad un vero e proprio piano regolatore dei servizi sociali, dedicato alle persone deboli della società.
Noi, come sindacati, spingeremo perché questi servizi siano sempre più
sviluppati. Sarà difficile mantenere i servizi anche per la prossima
triennalità, ecco perché dovremmo cominciare subito a discuterne". Paolo
Labellarte, consigliere provinciale dell’Ufficio di Piano, ha messo in
luce: "È ora fondamentale fare in modo che il servizio venga svolto nel
migliore dei modi, e questo lo si può fare spingendo gli operatori di
settore affinché tutto vada per il meglio".
Infine, l’assessore ai Servizi Sociali di Massafra, Vita Massaro, ha tenuto a sottolineare: "Nei tavoli di concertazione abbiamo avuto sempre il massimo accordo. Fondamentale il contributo fornito dai sindacati".
Questi
gli orari di apertura degli uffici Adi: a Massafra, il martedì e il
venerdì, dalle ore 8 alle ore 11, in viale Magna Grecia, tel.
0998858329/0998858327; a Palagiano, il martedì e il giovedì, dalle ore 9
alle 12, in via Carella, tel. 099/8841359; a Mottola, dal lunedì al
venerdì, dalle ore 10 alle 12, in piazza XX Settembre, tel. 099/8866943;
a Statte, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle ore 11 alle 13,
in via Pagliari 11/B, tel. 0994741077/0994742851.
Francesca Piccolo (Corriere del Giorno)
Francesca Piccolo (Corriere del Giorno)
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