giovedì 17 aprile 2008

verso le provinciali 2009


giovedì 17 aprile 2008

verso le provinciali 2009


TARANTO - Non ci sarà tempo per festeggiare più di tanto. Il Popolo della Libertà ed il Partito Democratico dovranno subito mettersi al lavoro per studiare le strategie migliori in vista dell’appuntamento del 2009, quando i tarantini saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Provincia. I risultati usciti lunedì dalle urne avranno il loro peso per decidere alleanze e candidati. Cominciamo dal Pd, che poi è il partito del presidente in carica Gianni Florido. Sull’ex sindacalista non dovrebbero esserci dubbi: dovrebbe essere lui, confermatissimo, il candidato da schierare. Florido avrebbe avuto ampie garanzie in questo senso, anche rinunciando ad una candidatura utile alle elezioni del 13 e 14 aprile. E’ rimasto alla Provincia e dunque viaggia sicuro verso la riconferma. Le uniche incertezze restano legate ad una sua possibile candidatura al Parlamento Europeo. Dal 2004 le cariche di presidente della Provincia e di parlamentare europeo sono incompatibili. Se per Florido dovessero aprirsi le porte del Parlamento di Strasburgo, allora nel Partito Democratico si riaprirebbero i giochi per scegliere il candidato presidente. Difficilmente, in questo caso, la candidatura resterebbe appannaggio dell’area che fa riferimento alla Lista Florido. Presumibilmente il derby sarebbe giocato tutto tra le altre due grandi anime del Pd: Ds e Margherita, senza esclusione di primarie. Fuori gioco, dopo la umiliante sconfitta elettorale del 13 e del 14 aprile, la Sinistra Arcobaleno. Resterà in piedi, alla Provincia, l’alleanza col Pd? Difficile dirlo. Con un risultato diverso la Sinistra Arcobaleno avrebbe potuto persino pretendere le primarie di tutto il centrosinistra. Ora sembra destinata a recitare un ruolo da comprimaria, a meno che non decida di schierare un candidato di bandiera per poi contrattare posizioni in caso di eventuale ballottaggio. Di sicuro, in questo momento la sua forza contrattuale è piuttosto residuale. Ed in ballo c’è anche l’eventuale conferma di Vendola alla Regione. Sull’altro fronte, il Pdl una spina nel fianco ce l’ha e si chiama Cito. Sia che vesta il suo abito originale di AT6, sia che decida di continuare a correre sotto le bandiere del Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo. Cito ha già lanciato segnali: sì ad una intesa col Pdl, ma a precise condizioni. Ha già reclamato un paio di assessorati (turismo e lavori pubblici) e pretende di dare il suo placet al candidato sul quale il Pdl deciderà di puntare. Cito guarderebbe di buon occhio ad una candidatura di Martino Tamburrano, sindaco di Massafra e già vice–presidente della Provincia ai tempi della giunta Rana. Tamburrano, fra l’altro, è sempre stato fautore del dialogo con AT6. Porte aperte anche a Donato Salinari, attuale coordinatore cittadino di Forza Italia. Resta il veto su Pietro Franzoso e Nicola Tagliente. Entrambi però hanno un peso specifico notevole all’interno del Pdl ed oggi sembra improbabile che possa essere chiuso un accordo con Cito senza il loro consenso. La partita, insomma, è tutta da giocare. TARANTO SERA

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